Hung Gar - Budozena

BUDOZENA
MARTIAL ARTS SCHOOL
L'ARTE DEL COMBATTIMENTO E DELLA DIFESA PERSONALE
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Hung Gar

Discipline di completamento > Kung Fu Tradizionale
Lo Hung Gar è uno stile di combattimento derivato direttamente dal Kung Fu classificato come Nanquan. È uno dei Guangdong Wu Daming Quan. Secondo il dialetto di Canton del sud della Cina, Hung Gar di tradce con “Stile della Famiglia Hung”, è anche conosciuto come Hung Kuen, cioè “Pugno di Hung”.

La nascita di questa disciplina si può far risalire al 1700 d.C., all'epoca della distruzione di un monastero Shaolin del sud (avvenuta all'incirca nel 1570). Da questo brutto avvenimento riuscirono a salvarsi sette monaci i quali, secondo la leggenda, cominciarono a diffondere l'arte marziale del Kung Fu, appresa durante il periodo di permanenza al monastero. In particolare uno di loro, Zhi Shan, conosciuto anche con il nome di Ji Sin Sim See, rifugiatosi nella "Fossa delle tigri", a Fukien, nel monastero Chao Chan, trasmise le sue tecniche ai monaci del tempio. Nel 1700 però, la dinastia Qing decise di distruggere anche questo monastero. La leggenda narra che pochi monaci sopravvissero. Tra loro vi era l’abate Gee Seen Sim See e cinque allievi: Hung, Li, Mok, Lau e Choy. La storia continua raccontando che il monaco tramandò loro la base del metodo Shaolin, insegnandogli cinque sistemi differenti di Wu-Shu. Uno di loro, Hung Hei Gung, era un mercante di the il cui vero nome era Jyu, ed imparò lo stile Fu-Jow (“Artiglio dellaTigre”), che rappresentava i movimenti della tigre e la respirazione del drago. Con il tempo questa sequenza si è identificata con la forma Kung Gee Fook Fu Kuen, dalla quale si svilupparono in seguito le basi dello stile Hung Gar. Il sistema sviluppò le tecniche della tigre unendole a quelle della gru e divenne l`attuale Hung Gar, basato sui cinque animali (si racconta che il Maestro Hung Hei Gung sposò Fong Wing Chun, allieva diretta della fondatrice dello stile Wing Chun).

Hung insegnava la sua arte in segreto a Kuangtung (Canton) e smise di nascondersi nel 1813 quando i Qing eliminarono il bando sul Kung Fu. L'Hung Gar codificato da Hung, sebbene sia la prima versione, viene usato tuttora dai maestri per testare il livello raggiunto dagli allievi, anche di quelli più esperti. La storia dell'Hung Gar continua con Luk Ah Choi e Wong Kay Ying, che si dice facessero parte del gruppo delle dieci tigri (GuangDong Sup Fu). A questi segue Wong Fei Hung, un maestro di grande importanza per aver posto le basi della scuola. Suo contemporaneo fu Tid Kiu San ("avambraccio di ferro"), che viene ricordato per aver ideato la Tid Sin Kuen, la forma del filo di ferro, l'ultima dello stile. Con Lam Sai Wing però ci si discosta da questa corrente più antica e viene introdotta una nuova forma, la Mui Fab Kuen ("Forma del Fiore di Prugno"). Questa viene insegnata agli allievi che si avvicinano per la prima volta all'Hung Gar, in modo da indirizzarli verso l'acquisizione delle posture principali. La successione dei maestri prosegue con Lam Jo, Chiu Kao, Wong Lee e Chan Hon Chun, ultimi Gran Maestri universalmente riconosciuti da tutti i praticanti di Hung Gar.

Lo stile Hung Gar è uno tra i più completi stili di Kung Fu. Non enfatizza i calci e le piroette, ma tutte le azioni di attacco e difesa partono da una posizione forte e stabile. La sua tecnica risulta netta e diretta all’applicazione. Predilige i movimenti di braccia e, grazie all'uso delle sue posizioni, rinforza in modo particolare gli arti inferiori. Nella pratica risulta particolarmente faticoso e l’impegno fisico richiesto dalle sue tecniche lo rende uno degli stili più duri e rispettati di tutta la Cina del sud.

Le sue forme risultano particolarmente simmetriche. La grande quantità di tecniche presenti nelle sue forme rendono questo stile difficile e duro nella sua pratica.

Chi si vuole approcciare a quest'arte marziale deve essere cosciente del fatto che per praticarla ci vuole impegno costante, passione ed umiltà.

Questo stile risulta lento rispetto ad altri stili, ciò è dovuto al fatto che le posizioni sono molto forti e più basse rispetto ad altre arti marziali. L’Hung Gar infatti enfatizza posizioni forti, blocchi duri come acciaio, calci bassi, tutto per il combattimento a corta distanza. L’Hung Gar allena le tecniche a destra ed a sinistra e usa anche blocchi e colpi contemporanei oltre che cadenzati. Il prolungato esercizio delle posizioni unito alle tecniche di respirazione apportano una grande quantità di energia, che viene utilizzata nell’attacco con un corretto uso dell’anca.

Nell’Hung Gar è importante unire i vari metodi di attacco e difesa, anziché usarli separatamente. In questo modo si migliora il risultato. Esiste una linea di forza che attraversa il nostro corpo e lo divide a metà: è la linea Chon Choi. Bisogna imparare a vederla nel nostro avversario per coglierne i punti vitali scoperti e colpirlo dove è in disequilibrio. Se dovesse avanzare, per colpire, spostando il peso del corpo sulla gamba destra, ad esempio, ecco che la sua parte sinistra diverrà vulnerabile, e quindi si potrà sferrare il contrattacco nel suo punto debole.

Anche se l’Hung Gar utilizza maggiormente i movimenti della tigre e della gru, tutti gli animali fondamentali sono presenti. Ogni animale contribuisce a forgiare un aspetto particolare del praticante. Per esempio attraverso lo studio dei movimenti della tigre si rafforza l’apparato muscolo-scheletrico, oltre alla stabilità ed al coraggio.

L’Hung Gar mantiene quindi un equilibrio tra i metodi interni ed esterni. Attraverso la contrazione e la decontrazione delle tecniche sfrutta l’energia fisica Gung ( sistema duro ), ed attraverso la pratica del rilassamento muscolare ed il controllo della respirazione, stimola l’energia interna Yau ( sistema morbido ). I due sistemi trovano il massimo dell’equilibrio nella forma “Fu Hok“, dove sono presenti sia tecniche dure che morbide, lunghe e corte, alte e basse che scaturiscono spesso dalla zona bassa del corpo, nell’area delle anche dalla quale l’esperto emette la propria energia.

La tipica parata dell’Hung Gar con il palmo esteso sull’avambraccio ed il dito indice rivolto verso l’alto ha un significato sia pratico che storico. Infatti la parata può rapidamente essere trasformata in un artiglio di tigre oppure in una mano a serpente. Inoltre tale impostazione facilita l’azione del gomito che viene lasciato cadere e questo rende difficile per un avversario intrappolare il braccio ed il polso.

“Uno stile per uomini forti o che forti vogliono diventarlo” è il detto coune di questo famoso stile del sud della Cina.
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